Il Santo del giorno – 16 Maggio – Sant’Andrea Bobola Martire
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- Categoria: Il santo del giorno
- Scritto da Francesca Mento
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Nato a Sandomir (Polonia) il 30 novembre 1591, compì gli studi in questa città e a vent’anni entrò nell’Ordine della Compagnia di Gesù (Gesuiti) che aveva avuto come maestri. Ordinato sacerdote nel 1622 esercitò per prima come predicatore e poi come direttore della Congregazione Mariana; durante la terribile epidemia di colera che infierì in Lituania in quegli anni, stette in primo piano ad assistere gli ammalati ed i moribondi.
Eletto superiore a Bobruik, percorse per oltre 20 anni tutta la regione come missionario. La sua solida preparazione teologica e il fascino della sua parola, riconquistarono alla Chiesa interi villaggi, scuotendo dal rilassamento parecchi cattolici.
Tutto ciò provocò l’odio degli scismatici che lo soprannominarono ‘cacciatore delle anime’ e organizzarono bande di ragazzi che avevano il compito di disturbarlo caricandolo di ingiurie, quando entrava in un villaggio a predicare. La lotta politica contro l’unione della Rutenia Polacca unita allo scisma protestante dilagante, generò tempi molto duri per i cattolici; gli assassinii e le persecuzioni provocarono episodi sanguinosi specie da parte dei cosacchi arruolati come “crociati dello scisma” e comandati dal sanguinario e crudele Bogdan Chmielnicki, molti religiosi e sacerdoti vi persero la vita.
Anche Andrea Bobola sorpreso da una banda di cosacchi a Janow, subito dopo aver celebrato la s. Messa fu catturato e sottoposto ad una serie di terribili torture, aumentandone man mano l’intensità dietro ad ogni suo rifiuto a passare allo scisma.
Ridotto ad un ammasso di carne e sangue, morì il 16 maggio 1657. I cattolici di Pinsk ne raccolsero il corpo e lo tumularono nella chiesa del Collegio locale, la sua tomba divenne meta di pellegrinaggio sia di cattolici ma anche di scismatici, tutti imploranti grazie e salvezza, il più delle volte esauditi.
La salma incorrotta, nel 1808 fu trasportata a Polzk; nel 1922 i bolscevichi spogliarono il cadavere e la cassa dagli oggetti preziosi e lo depositarono in un museo medico di Mosca. Nel 1923, dietro richiesta del pontefice Pio XI al governo russo fu concesso a dei gesuiti degli Stati Uniti di poter prelevare il corpo incorrotto, che fu portato nel 1924 nella chiesa del Gesù a Roma e deposto accanto all’altare di s. Francesco Saverio.
Invocato dai polacchi, insieme alla Vergine di Czestochowa, per la salvezza della patria dall’invasione bolscevica del 1920, essi ottennero una completa vittoria sugli invasori. Apostolo della Lituania e protettore della Polonia è stato beatificato il 30 ottobre 1853 da Pio IX; ha raggiunto poi la gloria degli altari come santo il 17 aprile 1938, canonizzato da Pio XI.