Il Vangelo del giorno – 19 aprile 2015
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- Categoria: Il vangelo del Giorno
- Scritto da Francesca Mento
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Il Vangelo di oggi: 24,35-48: “Così sta scritto”
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù i persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
Commento al Vangelo di oggi: Di questo voi siete testimoni!
Le ultime parole del Vangelo di Luca ci dicono: «Di questo voi siete testimoni». La testimonianza dei cristiani riguarda la Passione e la Risurrezione di Gesù, la conversione del cuore e il perdono dei peccati. Il Signore ci ha aperto la mente per comprendere le Scritture e la storia dell’umanità. I dubbi che possono sorgere riguardano la comprensione e l’adesione da parte nostra e di tutti gli uomini all’opera di Dio, ma non potranno mai esserci dubbi sulla bontà e sulla potenza di Dio.
La pace non è una situazione; non è neppure uno stato d’animo e certamente non è nemmeno solo una situazione politica. La Pace è Qualcuno. La pace è un nome di Dio. È il suo «nome che si avvicina » (Is 30,27) portando benedizione che fonda la comunità, che tocca personalmente e riconcilia. La pace è Qualcuno, il Trafitto, che appare in mezzo a noi e mostra le sue mani e il suo fianco, dicendo: «La pace sia con voi!». La pace è il vedere lui: «Mio Signore e mio Dio! » (Gv20,28), e accettare anche la morte come qualcosa che non ci può più separare dal suo amore. «Egli è la nostra pace. Pace per quelli che sono vicini e per quelli che sono lontani» (Ef 2,17). Qui abbiamo la più forte identificazione della pace con il nome di Gesù. «Egli ha fatto dei due una cosa sola» (Ef 2,14). Di ogni dualità, discordia, separazione, di ogni divisione egli ha fatto I”Uno’, ha fondato l’Uno e «ha annullato l’inimicizia nella sua carne» (Ef 2,14). Colui che pregando cerca la pace con tutto il suo cuore, cerca colui che è la pace, nell’unico luogo in cui vengono donati riconciliazione, perdono dei peccati e pace: il luogo del sacrificio, il Golgotha, il Moriah eterno.