Vangelo del giorno: - 03 gennaio - “Ti chiamerai Cefa”
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- Categoria: Il vangelo del Giorno
- Scritto da Francesca Mento
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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,35-42.
In quel tempo, Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli
e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!».
E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?».
Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)»
e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
Meditazione del giorno:
San Giovanni Crisostomo (ca 345-407), sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa Commento su Giovanni, n° 19
« Gesù, fissando lo sguardo su di lui disse: “Ti chiamerai Cefa” (che vuol dire Pietro) »
“Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”… Questo è il nome che Cristo dà a Simone; quanto a Giacomo e a suo fratello, li chiamerà “Figli del tuono” (Mc 3,17). Perché questi cambiamenti di nome? Per mostrare che lui, Gesù, è in persona colui che aveva stabilito l’antica alleanza, che aveva già cambiato il nome di Abram in Abramo (Gen 17,5), il nome di Sarai in Sara (Gen 17,16) e il nome di Giacobbe in Israele (32,23). Aveva anche dato il nome a parecchie persone al momento della nascita: Isacco, Sansone, i figli di Isaia e di Osea…
Oggi noi abbiamo un nome al di sopra degli altri nomi; questo è il nome di “cristiano” – il nome che ci fa figli di Dio, amici di Dio, un solo corpo con lui. C’è forse un altro nome capace di renderci ardenti nelle virtù, di riempirci di zelo, di spingerci al bene? Guardiamoci bene dal fare qualcosa di indegno rispetto a questo nome così grande e così bello, legato al nome di Gesù Cristo. Coloro che portano il nome di un gran capo militare o di un personaggio illustre si ritengono onorati e fanno di tutto per esserne degni. Quanto più noi che traiamo il nostro nome non da un generale o da un principe di questo mondo, neppure da un angelo, ma proprio dal re degli angeli, quanto più dobbiamo essere pronti a perdere tutto, persino la vita, per l’onore di questo santo nome.