Il Vangelo del giorno – 31 marzo 2015 - Martedi Settimana Santa
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- Categoria: Il vangelo del Giorno
- Scritto da Francesca Mento
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Il Vangelo di oggi: Gv 13,21-33.36-38 “
…uno di voi mi tradira'”
In quel tempo, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».
Commento al Vangelo di oggi:
Dimenticate sempre il passato e non inquietatevi per le vostre cadute, per numerose che possano essere. Tutte le volte che vi rialzerete nulla potrà nuocervi, mentre potreste essere in pericolo nel caso vi scoraggiaste o vi affliggeste troppo per quel motivo. Fate tutto nella massima calma e nel modo più riposante che potete e fatelo per il grandissimo, purissimo e santissimo amore di Gesù e di Maria.
(Francesco Maria Libermann)
A sottolineare queste parole di Gesù è l’Evangelista Giovanni, il più giovane tra i Dodici, il discepolo amato. Le sottolinea perché le ha udite, essendo egli con la testa china sul capo di Gesù, con tutta la pesantezza che esse trascinano con sè, pronunciate come un soffio, a voce bassa. Lui che ha offerto la sua compagnia ai peccatori sta per essere tradito da colui che d’ora in poi diventerà l’icona del tradimento. Lui che ha parlato di fratellanza sta per essere additato come il nemico numero uno da eliminare, pur sapendo che non ha commesso reato alcuno. E a Pietro che afferma con slancio ed entusiasmo “Darò la mia vita per te!”, Gesù ribatte senza via d’uscita: “In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte”. E infatti così accade. Ma perché Gesù dice “Uno di voi mi tradirà”…? Infondo, tranne Giovanni, non è stato solo Giuda a tradire, ma anche Pietro che l’ha rinnegato, anche gli altri che sono fuggiti presi dal panico… Forse, perché Giuda ha compiuto il tradimento in modo palese, e l’ha fatto dietro la promessa del denaro. Forse, perché, a differenza degli altri, è stato proprio indicato da Gesù con il boccone intinto, come a dargli forza per quello che stava per fare, infatti subito dopo gli dice: “Quello che vuoi fare, fallo presto”. Probabilmente, Gesù sottolinea il fatto che basta uno ad accendere la scintilla per il fuoco d’amore che dalla passione e morte di Gesù si sprigiona. Ognuno di noi è quell’uno menzionato da Gesù, e giustamente lui lo mette in evidenza. Dobbiamo, così, sentire in noi la pesantezza di quelle parole, farle calare dentro la coscienza e lasciarci toccare fino al punto di spingerci in basso e guardare il nostro peccato. Solo così possiamo risorgere.