Il Vangelo del giorno: L’anima mia magnifica il Signore
- Dettagli
- Categoria: Il vangelo del Giorno
- Scritto da Francesca Mento
- Visite: 1392
Il Vangelo del giorno: In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Meditazione: Ferragosto: il cuore dell’estate, la festa più grande delle vacanze. Per noi, però, ricorda la festa dell’Assunzione di Maria, che ci richiama all’opera di Dio in Maria di Nazareth, discepola del Signore.
Bella festa, quella di oggi, che porta con sé un rischio: quello di sottolineare le così tante straordinarietà della madre di Gesù dal finire coll’allontanarla anni luce dalla (povera) concretezza della nostra vita. Insomma: il più grande torto che possiamo fare a Maria è quello di metterla in una nicchia e incoronarla! Da ridere, al solito: (vuoi punto e virgola o due punti?) il Signore ci dona una discepola esemplare, una donna che, per prima, ha scoperto il volto del Dio incarnato, e noi subito a metterla sul piedistallo, santa stratosferica da invocare nei momenti di sofferenza… Per favore: no! Maria ci è donata come sorella nella fede, come discepola del Signore, come madre dei discepoli. Questa è la festa dell’Assunzione, la storia di una discepola che ha creduto davvero nella Parola del suo Dio, che insegna a noi, tiepidi credenti, l’ardire di Dio, la follia dell’Assoluto. Noi crediamo che questa donna, prima tra i credenti, dopo la sua lunga esperienza di una fede abitata dal Mistero, è andata al Dio che l’aveva chiamata. Non poteva conoscere la corruzione della morte colei che aveva dato alla luce l’autore della vita. Siamo in buona compagnia, amici! Grandi cose ha fatto Dio in Maria: grandi cose può fare in noi, se lo lasciamo fare…
Preghiamo: Signore Gesù, oggi l’arca che ti ha accolto e portato in grembo come madre è accolta dal tuo tenero abbraccio filiale nella gloria del Padre. All’intercessione della Madre tua, di Maria nostra sorella nella fede, affidiamo i nostri cammini, perché la nostra vita sia come una rosa che ha le sue spine, ma che ha il suo ineguagliabile profumo.