Il Vangelo del giorno – 25 Giugno – Costruisci la casa sulla roccia
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- Categoria: Il vangelo del Giorno
- Scritto da Francesca Mento
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Il Vangelo di oggi: Mt 7, 21-29
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Commento al Vangelo di oggi: Costruisci la casa sulla roccia
Signore Gesù, tu mi hai insegnato a pregare e a desiderare, perché senza di te non posso far nulla, perché con te voglio fare la volontà del Padre tuo e Padre nostro che è nei cieli. «Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza» (Sal 18,3). Tu sei la roccia, su di te è costruita la casa di Dio, tu sei la bevanda spirituale che «zampilla per la vita eterna» e che ci accompagna nel cammino
La casa costruita sulla roccia io credo sia la santa Eucarestia. È pane benedetto, ma è pure il segno visibile della presenza di Cristo che continua ad offrirsi per noi ed è sempre con noi… Per imparare ad amare da lui e con lui che ama donarsi. Una bella testimonianza in tal senso ce la offre Arnoldo Mosca Mondadori, pronipote del famoso editore. Egli è un “normale” quarantenne milanese, felicemente sposato, padre di tre bambini: “Dio parla nel silenzio, bisogna solo ascoltare”. E poi: “Senti una grande pace, improvvisamente non hai più bisogno di nulla. La gioia che l’uomo prova nell’accostarsi all’Eucaristia è un anticipo di paradiso…Cristo disseta l’infinita sete che l’uomo ha della bellezza. Avvicinarsi al tabernacolo è un’esperienza di estasi: non è un’esaltarsi, ma il sentire la pace di un mistero immenso…se parlare degli amori terreni è già difficile, il mistero del corpo di Cristo addirittura toglie di bocca le parole”. Un dono, quello della fede, che Mosca Mondadori ha ricevuto fin da piccolo. “Ho sempre avuto un rapporto personale con Gesù. A 8 anni, durante la celebrazione della seconda Comunione, mi sono chiesto “Cos’è questo Pane che mi ferisce e mi comunica una gioia immensa?” e dentro di me ho sentito la risposta “Questo Pane viene dal Cielo”». Poi la vita procede. “Un giorno mi trovavo nella basilica di Sant’Ambrogio, a Milano: sostando in preghiera ho visto la beatitudine che sgorgava dal tabernacolo. Mi sono allontanato, ma questa gioia continuava a uscire. Allora mi sono detto: “Chi la prende tutta questa beatitudine?”. Attorno non c’era nessuno… Per non lasciarla andare mi sono rimesso in contemplazione, e ho capito la gioia di Dio quando lo guardiamo”.