Il Vangelo del giorno – 22 Giugno – Togli la trave dal tuo occhio
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- Categoria: Il vangelo del Giorno
- Scritto da Francesca Mento
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l Vangelo di oggi: Mt 7, 1-5
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Commento al Vangelo di oggi: Togli la trave dal tuo occhio
Il Signore, prima di giudicare i fratelli, ci invita a considerare i nostri peccati, i nostri difetti. Abbiamo una trave nell’occhio e vorremmo togliere la pagliuzza nell’occhio dell’altro. Gesù ci aiuta a non disprezzare i fratelli. Egli ci vuole innalzare alla misura di Dio, che ha sempre misericordia dei suoi figli, e ci ricorda che il giudizio appartiene solo a lui, non a noi.
Il giudizio: non quello degli uomini, ma quello di Dio. La nostra breve vita che scorre davanti, nel bagliore di un istante, all’infinto, una briciola di tempo davanti all’eternità. Di fronte al trono dell’altissimo svaniscono le nostre certezza, crollano le presunzioni, scivolano via i velluti dell’ ipocrisia. E la nostra vita si svela alla luce di quell’unica e radiosa verità. I polsi tremano, la nausea del nostro vuoto ci riempie la gola. Poi l’eco di una parola lontana: “Non giudicate, per non essere giudicati”. E’ Gesù stesso che ci ricorda il criterio del Giudizio, il peso e la misura che verranno adottati. Non giudicare: più di un atto di clemenza nei confronti dei fratelli, un gesto di bontà, un abbozzo di benevolenza. Il volgere lo sguardo verso noi stessi, il porre attenzione alla nostra trave e il coprire le altrui miserie sotto la coltre della misericordia diventa un atto di legittima difesa, il garantirci un cenno di assoluzione da parte di Dio nei confronti della nostra vita nell’ultimo giorno, il giorno del Giudizio.